Perni, impianti e innesto: quali sono le differenze

Diversi significanti per diversi significati

Alcune difficoltà di comunicazione tra paziente e operatore sanitario nascono dalla mancanza di un lessico condiviso. E’ importante da parte del paziente tenere presente che vi sono termini appartenenti al linguaggio comune che acquisiscono un significato specifico se usati in ambito odontoiatrico.

I vocaboli “perni”, “impianti” ed “innesti”, che a prima vista possono apparire come sinonimi, in realtà si riferiscono a situazioni cliniche molto diverse le une dalle altre. Vediamoli nel dettaglio:

  • Perno: il termine “perno” o più propriamente “perno endo-canalare” indica una struttura di forma conica che viene cementata all’interno della radice di un dente devitalizzato. La funzione principale dei perni è quella di fornire ancoraggio e ritenzione al materiale che verrà usato per la ricostruzione del dente. I materiali oggi più utilizzati per i perni sono: fibra di vetro, di carbonio, di quarzo, di silice. In passato, erano maggiormente usati perni di metallo.
  • Impianto: l’impianto dentale è una protesi in titanio biocompatibile a forma di vite, che viene inserita all’interno dell’osso con un intervento di chirurgia. L’impianto dentale serve a fare le veci della radice di un dente mancante.
  • Innesto: in odontoiatria, gli innesti sono usati per la ricostruzione di tessuti molli (innesti muco-gengivali) oppure di osso (innesti ossei); i tessuti vengono innestati attraverso un atto chirurgico. I materiali da innesto possono provenire: dal paziente stesso (innesti autologhi); da altro donatore della stessa specie (innesti omologhi); da donatore di diversa specie (innesti eterologhi).
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