Le ricostruzioni protesiche

I nostri denti possono risultare fortemente “rovinati”, indeboliti, menomati, da 3 principali fattori: la carie, le fratture, l’usura.

Dunque, quando l’anatomia del dente deve essere ripristinata, a seconda delle situazioni cliniche si può rendere necessario ricorrere a ricostruzioni protesiche. La scelta della modalità di ricostruzione è il risultato di una serie di valutazioni che vanno dal “tipo di dente”, al “quanto è necessario ricostruire” di questo dente, fino a “di che materiale dovrà essere fatto il restauro”.

Corona protesica

In passato l’unica ricostruzione protesica era costituita dalla corona, più comunemente detta capsula. Per corona si intende una ricostruzione di tutta la parte “visibile” del dente, la corona dentaria appunto.

Questo tipo di restauro si rende necessario quando il dente è fortemente danneggiato o quando è richiesta una resistenza particolare. Sia che il dente sia rotto, devitalizzato per una grossa carie o rovinato da usura, va “limato” a 360 gradi e rimpicciolito per poi alloggiarvi sopra, appunto, una corona protesica.

Oggi però, su un dente poco rovinato che deve essere ricostruito per un danno “parziale”, eseguire una corona è ritenuto un “eccesso di trattamento” (overtreatment). La tecnologia e l’evoluzione dei materiali hanno infatti reso possibile la realizzazione dei cosiddetti “restauri parziali”. Il grosso vantaggio di questi restauri è la possibilità di essere “incollati” con tecniche adesive e per questo non è più necessario limare tutto il dente. Sarà sufficiente creare una superficie “idonea” a ricevere il manufatto protesico che potrà ripristinare forma, funzione ed estetica del nostro dente.

Faccette
Nei denti anteriori l’esempio più conosciuto di restauro parziale adesivo è costituito dalla faccetta.

La faccetta è un restauro protesico che mira alla ricostruzione della sola parte “anteriore” degli incisivi. Si fa per migliorare l’estetica di questi denti senza limarli completamente. Anzi, in certi casi i denti possono non essere limati affatto realizzando quelle che si chiamano faccette no-prep. Le faccette possono essere realizzate in vari materiali ma il più indicato per questioni di resa, estetica e qualità dell’adesione al dente è la ceramica feldspatica.

Intarsi e overlay

Nei denti posteriori invece, quando abbiamo una grossa carie, può risultare difficile “scolpire” a mano libera una ricostruzione che possa restituire funzione ed estetica in maniera veramente soddisfacente. Inoltre i materiali compositi (solitamente utilizzati per le ricostruzioni dentarie dirette) nelle grosse ricostruzioni rischiano anche di andare incontro a frattura.

Pertanto oggi si preferisce adottare delle ricostruzioni parziali “indirette”: gli intarsi.
Dopo aver ripulito il dente dalla carie ed aver rimosso le parti di dente deboli che potrebbero rompersi successivamente, viene presa un’impronta del dente e realizzato un pezzo, l’intarsio, che verrà poi cementato adesivamente sul dente.

Quando un dente è devitalizzato può facilmente andare incontro a frattura per un processo di invecchiamento che parte immediatamente dopo la devitalizzazione e avanza negli anni. Esattamente come un ramo di un albero che una volta tagliato diventa nel tempo sempre più secco e quindi fragile se proviamo a farlo flettere, allo stesso modo i nostri denti dopo la devitalizzazione si disidratano e possono fratturarsi quando sottoposti a certi carichi masticatori.

Per proteggere i denti dallo spiacevole imprevisto della frattura si è sempre provveduto a “ricoprirli” con delle corone protesiche. Oggi è possibile invece eseguire dei restauri parziali che ottengono lo stesso risultato ma con un risparmio notevole di dente: parliamo degli overlay. Infatti gli overlay (o table-top) prevedono la ricopertura e dunque il ripristino di tutta la superficie masticatoria proteggendo il dente dalla frattura. Gli overlay si “incollano” sul dente, esattamente come fa il calzolaio quando risuola le scarpe. Questo incollaggio adesivo è di incredibile tenuta, non rende necessario abbracciare il dente fino al colletto (come avviene per le capsule) e dunque evita anche la necessità di limarlo completamente. Otteniamo in questo modo resistenza ideale con la massima conservatività.

Ora sappiamo cosa sono la corona protesica, le faccette, l’intarsio e l’overlay!???

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